E poi ti ritrovi una sera d’aprile a rivivere emozioni di un tempo, di quando eri bambina. Il grande Arrigo svela come un vero oratore aneddoti divertenti, custoditi nella memoria e tra le pagine del suo libro.
L’evento organizzato alla Libreria Feltrinelli di piazza Piemonte a Milano, più che la presentazione di un libro, è un tornare indietro di 25 anni con la mente e con il cuore, a rievocare le gesta del “teschio” e dello squadrone allenato al Milan!
Tra amarcord e flashback sembra di vedere scorrere davanti agli occhi le immagini nitide di quegli anni con un calcio totalmente innovativo. Solo così arrivarono trionfi in Italia e poi in Europa, con la nascita di un’era calcistica.
Non a caso, schierata in prima fila in platea vi è la difesa migliore di tutti i tempi, come fossero attori da Oscar, ovvero Tassotti, F. Galli, Baresi, P. Maldini, autentici costruttori di una linea Maginot e abili a intendersi a gesti.
Sacchi si racconta tra sprazzi d’ironia e di emozioni rivelando chicche dal suo percorso professionale. Ascoltarlo è musica per le orecchie. Il pubblico potrebbe apprezzare la sua arte oratoria per ore.
Punto focale della narrazione è il valore che ha avuto per Sacchi essere allenatore a 360 gradi. Il bello del calcio è un elemento essenziale nella sua filosofia. Senza belle giocate è inutile vincere le partite.
Arrivato al Milan, Sacchi trasmette le sue idee agli uomini portando una ventata d’innovazione, che riscuote subito grande consenso, e, poi, successo tra i giocatori e sostenitori.
Dalla fabbrica al campo come allenatore il passaggio è epocale… Arrigo accetta la sfida. Berlusconi ha, in tempi non sospetti e con poco background, la grande intuizione di portarlo al Milan. Scelta che si rivelerà epocale e vincente.
Il “teschio” è l’esempio di come si possa rivoluzionare il calcio da bordo campo pur non avendo giocato a grandi livelli.
Gli aneddoti più divertenti citati da Arrigo riguardano la firma in bianco sul contratto, il desiderio di avere Ancelotti al Milan, nonostante i dubbi di Berlusconi, gli acquisti di grandi campioni, le caratteristiche che rendono i giocatori degli atleti veri.
Tra qualche battuta ironica, e momento nostalgico la presentazione del libro scorre via veloce, invogliando il pubblico a leggere le pagine intriganti del “Calcio totale“.
Divertente è il particolare riguardo le ultime apparizioni di Sacchi a San Siro, con i tifosi rossoneri, a distanza di anni, a stringergli la mano e ringraziarlo per le imprese compiute. Come se Arrigo restasse per sempre l’allenatore del Milan… Quasi a dimenticare le squadre allenate dopo.
Il legame tra Sacchi e Ancelotti rimane ancora oggi forte tant’è vero che Arrigo segue con grande affetto le partite di Carletto, pur svelando che non potrebbe allenare squadre simili.
A proposito di Ancelotti, narra che in Spagna il suo soprannome è il Gatto, questo perché ogni volta che sembra ko risorge.
Anche Adriano Galliani e il Capitano, Franco Baresi, intervengono sul palco per rivelare retroscena riguardo alla grande epoca Sacchiana. Si evince come la gratitudine Sacchi – Galliani – Berlusconi sia circolare.
Dediche sui libri dall’autore il pezzo forte a chiusura dell’evento.
Una pagina tira l’altra…
Arrigo non smetterà mai di stupirci: dal Mister a oratore/scrittore!
Un piccolo dettaglio per chiudere i retroscena del “calcio totale”: il Milan dell’89 è stata definita la migliore squadra del dopoguerra. Poco??