Giocare a Udine non è mai stato facile per i colori rossoneri.
Spesso, nella storia recente, la squadra friulana ha rallentato il percorso del diavolo o l’ha fatto incappare in giornate decisamente no.
Come non ricordare il pareggio a reti bianche del 25 aprile 2004, che rallentò la corsa scudetto milanista anche se non fu poi così letale.
Non impedì infatti di festeggiare una settimana dopo a San Siro con la vittoria sulla Roma.
A quell’epoca le trasferte avevano un sapore particolare e, nella fattispecie, nonostante la lontananza e il solo punticino raccolto, il clima fu di festosa attesa.
E il pranzetto pre partita tra birrette e specialità friulane “Alla Ghiacciaia”, non proprio dietro l’angolo, valse la trasferta dal mattino alla sera.
Bei tempi! Eravamo sempre uno squadrone. Eravamo un bel gruppo sia a San Siro che fuori casa. Quanti ricordi pensando al Gruppo Bella dei tempi d’oro.
Ora siamo rimasti pochi fedelissimi in attesa di una ricostruzione e… di tornare a essere grandi.
Al giorno d’oggi il destino gioca brutti scherzi anche quando, contrariamente al solito, la strada sembra in discesa. Infortuni, ingenuità dei giocatori e dell’arbitro scombinano tutto in poco tempo.
Tra l’altro non è la prima volta che qualche squadra avversaria dovrebbe finire la partita in dieci ma ciò non succede. Non per mettere il dito nella piaga. Piove sull’asciutto…
Lungi dal fare le veci dell’allenatore, l’idea di giocare con Lapadula dal primo minuto non sarebbe balzana e farebbe credere di essere in 11 contro 11 dall’inizio.
Ogni occasione è persa… Appena c’è possibilità di fare l’upgrade e decollare verso l’alto, l’aeroplanino trova una turbolenza che costringe tutti a stare con le cinture di sicurezza allacciate, in attesa di raggiungere una zona tranquilla.
Che strano vedere il numero sette non sulle spalle di Sheva!
Gennaio da dimenticare, non solo per l’assenza della candida neve a Milano e per la siccità ai limiti della norma, ma anche per l’aridità del terreno di Milanello.
Apriti cielo…
Per una volta i dirimpettai hanno rallentato. Però se non si fanno punti l’Europa resterà lontana dagli occhi, lontana dal cuore.
Ma i rossoneri avranno, si spera presto, la forza di risorgere: “Vecchio Milan perché siamo sempre con te”.