Milan: dal Ludogorets all’Arsenal

Adrenalina a 1000! Un sedicesimo d’Europa League vale molto al giorno d’oggi di fronte allo squadrone bulgaro.

Non è stato tutto così facile in Bulgaria: correvano eccome! Il motto di un ritorno con orari da seconda serata era: non facciamo pasticci. Il Ludogorets è blasonato, altro che le squadre materasso di una volta! Borini ci ha preso gusto a segnare, un pò come Andre Silva?!

Rispolveriamo le sane, vecchie abitudini dell’aperitivo pre notti Europee. Sensazioni nuove: calcare i palcoscenici internazionali a febbraio.

Altro che primo blu! Eravamo in curva, vero Matteo?! Un ritorno allo stadio, a sorpresa più originale, non potevi chiederlo. Poco spettacolo ma almeno un gollettino l’abbiamo visto, nonostante le bandiere sventolanti. Su le mani con i cori della Sud ma il vero primo blu è un’altra cosa.

Dai, agli ottavi replicheremo, magari con qualche grado in più. Chissà, San Siro potrebbe tornare a riempirsi al cospetto di una squadra vera.

Turnover si, turnover no? Con il trittico che ci aspetta un mini turnover era necessario, prima d’arrivare spompati alle prossime sfide. Le seconde linee non hanno dormito del tutto in campo. Chi più, chi meno… sono stati all’erta.

Cutrone non è scarso, pur se in versione attaccante esterno.
Ogni volta che vedo il 13 mi viene in mente un certo Sandro Nesta. Chissà se Romagnoli riuscirà a seguire le orme!

Zapata concentrato quasi come al derby pasquale, fa piacere.

“Il calcio è più semplice della teoria di Einstein e più difficile che fare due più due”. Dopo tutte le ipotesi sulle possibili avversarie, più o meno facili, il desiderato sorteggio di Nyon ci riporta alla realtà. E così capiremo chi siamo, con una prova da Europa vera. Subito inizia il tam tam di chat con cuori rossoneri, a commentare il sorteggio.

L’Arsenal è abituato ai palcoscenici europei. Siamo sicuri che non ci sarà in sottofondo la musichetta tanto cara?!

Non dovremo scherzare con i gunners. Finito il bonus avversarie abbordabili. Lì si che giocheranno i titolari, Matteo.

E Rino che ben conosce certe notti sa che … qui si fa l’Europa o si muore.