Un Grande Pubblico Per Un Piccolo Milan

Neanche il record di spettatori per una semifinale di Coppa Italia ha svegliato i rossoneri dal buio degli ultimi due mesi!

I numerosi tifosi presenti a San Siro hanno sostenuto e cercato di spingere i giocatori ma gli unici vincitori sono stati gli abitanti del “terzo verde”.

Un miracolo aver riempito lo stadio, nonostante gli ultimi due mesi di sprofondo rossonero!

In campo proprio lo zero assoluto è stato lampante… non c’erano talento, gambe e soprattutto cuore.

Da quanto tempo non dominiamo una partita con autorità e teniamo il pallino del gioco? Mesi, anni?

Mancano sprazzi di gioco, non ci sono schemi, i rari palloni che arrivano in area sono con giocate estemporanee e casuali.

La preoccupazione di Fabio, amico in primo blu, trovava un fondamento concreto!

Per di più i giocatori in campo, arrivati soprattutto nella campagna acquisti dell’estate 2017, sono di livello mediocre.

Le responsabilità del non gioco attuale non sono solo dell’allenatore ma anche dei giocatori senza inventiva presenti in rosa.

Dare una parvenza di soluzioni offensive sarebbe la base per provare a bucare la rete… certo, senza ragionatori a centrocampo è dura.

La media gol realizzata per partita fa rabbrividire, raramente supera l’uno e, in alcuni casi, come nelle semifinali contro la Lazio, rimane a zero!

Le due punte di diamante attuali arrivano dal mercato di riparazione di gennaio: Piatek e Paqueta, quest’ultimo è tra i pochi di qualità.

Il brasiliano non ha neanche visto il campo nella partita decisiva di Coppa Italia… Rino, come mai? Per tenerlo in caldo per Torino – Milan?

Tra l’altro provare moduli nuovi in una partita clou da dentro o fuori forse è stata un’idea avventata!

Inoltre, come dice l’esperto giornalista Luca Serafini, “i rossoneri ripetono sempre gli stessi errori”. Il gol preso è un classico esempio degli errori imperdonabili.

“Il gatto che si morde la coda”. Dove vuoi andare se la rapidità non ce l’hai? Noi sembriamo giocare sempre con la camomilla in corpo.

Per di più, sorprende e preoccupa la condizione fisico/atletica precaria a fine aprile, quando invece le gambe dovrebbero girare a 1000 all’ora.

“Houston, abbiamo un problema”… Altro che uno, mille problemi! Milan impotente, senza mordente e personalità.

Da quel maledetto Derby c’è stato un tremendo crollo verticale nelle sabbie mobili. Siamo ancora aggrappati al quarto posto solo per i demeriti altrui.

Noi tifosi rivogliamo una squadra aggressiva, che spezzi le trame avversarie, che provi a tirare in porta, ma almeno lo faccia, vero Simo?!

Lo scopo del calcio sembra dimenticato nell’etere. Riusciremo a ricompattarci, trovare un barlume di idee e salvare la faccia per il finale di stagione?

Cinque partite per non buttare tutto al vento: svegliamoci!

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