Da quanto tempo il diavolo è andato in cortocircuito? Pochi giorni? Settimane che sembrano eterne!
È la testa rossonera che continua a non girare più a dovere e che ha mandato in tilt le gambe?
Crisi profonda.
Neanche la grandine scesa come neve su Milanello ha scosso il gruppo!
Avremmo dovuto fare i toreri… Invece ci siamo fatti incornare senza reagire.
Neppure colui che era un guerriero in campo riesce più a trasmettere una scossa d’ orgoglio al gruppo. Per non parlare di autostima.
Il Torino, per citare l’ultimo dei recenti avversari, arrivava sempre primo sulle palle!
Ormai giocare contro i rossoneri è come affrontare l'”Armata Brancaleone”.
Avete presente l’elettroencefalogramma piatto? Ecco, il Milan è così, e con il passare dei giorni la situazione clinica del paziente è solo peggiorata.
Chiaro che la prognosi resti riservata!
Continuiamo ad auto flagellarci da soli. Fatichiamo persino a fare due passaggi di fila, non dico tanti!
Giocatori che scivolano in campo come Chalanoglu o che non stanno in piedi come Conti, sono la fotografia di un Milan perso e sbiadito.
O ancora atleti che perdono la testa. E poi Paqueta, che al rientro sembra voler dimostrare chissà che cosa…
Mancano uno / due leader veri in campo, e non solo… personaggi alla Ibra, Sheva o Kakà. Senza elementi che trascinino non si va lontano!
Il gruppo era la nostra forza, il valore aggiunto. Ora ognuno sembra remare per la propria strada. E Rino non sa più che pesci pigliare!
Che tristezza vedere Cutrone con gli occhi lucidi davanti alle telecamere, quasi senza parole, affranto come tutti noi tifosi. Ma quanti giocatori avranno condiviso il suo stato d’animo?
E chi sono i veri giocatori da Milan di questa rosa? Li contiamo sulle dita di una mano.
Un girone al quarto posto e poi, in un amen, l’Europa la vedremo come…. la Gran Bretagna!
Sembrava l’anno giusto per tornare alle vecchie, buone abitudini e udire quella musichetta tanto cara, mentre le altre squadre perdevano punti qua e là.
Noi, nonostante risultati altalenanti, eravamo rimasti ancorati al quarto posto ma in un attimo ci siamo fatti superare.
Il sogno era realizzabile: ora resta un fardello che pesa su società, allenatore e squadra.
Sorprende comunque come la voglia di Champions League dei giocatori non sia paragonabile a quella dei tifosi: se lo fosse stata, sì che avrebbero dato il 1000 per 1000!
Cosa succederà nelle prossime quattro partite? Si esaurirà il filotto di rassegnata sudditanza? Riusciremo ancora a vincere?
Nella corsa ciclistica a tappe ora stiamo spingendo la bici a mano, senza riuscire a stare in sella.
Salvate il soldato Milan!
L’unica costante da 6 anni a questa parte è che, non per niente in aprile, vedo la fine del campionato come una liberazione!!!
Brava Marti, bella decisa , riportali sulla terra. Devono ricominciare a far girare le gambe e poi in cervello , te lo dice uno dal cielo.