Europa, siamo tornati a trovarti.
Il Celtic Park ci accoglie privo del suo valore aggiunto, il dodicesimo uomo. Celtic – Milan sembra teatro di una notte di Champions, ma quelle sfide sono ricordi lontani nel tempo: correva la Champions 2006 / 2007 e in campo c‘era un giocatore talentuoso di nome Kakà, che nel ritorno degli ottavi di finale inventò dal nulla un gol coast to coast. Non lo dimenticherò mai.
Ora siamo nella palestra che porta alla Champions, l’Europa League, dove sono relegate squadre che abitualmente frequentavano altri palcoscenici. E forse, una buona volta, abbiamo imparato a non sentirci figli di un Dio minore.
Certo, avere impegni ravvicinati richiede sforzi da “Highlander”… e spesso nel recente passate le seconde linee non sono state all’altezza delle prime. Ora cambiano i fattori ma il risultato non cambia e tutti i giocatori si sentono coinvolti nel progetto. Questo è un plus di grande importanza che in stagioni intense aiuta molto il lavoro dell’allenatore. Così quando entrano le matricole sembrano giocatori navigati e addirittura capita che mettano l’autografo sulla partita. Per di più, essere indipendenti dai propri leader quando i capitani, per cause diverse, ricaricano le batterie, è segnale di crescita.
Non bisogna andare lontano per trovare un autentico vichingo che porti alla vittoria la sua truppa, dopo un’azione tutta di prima. Sarebbe stato troppo monotono se avesse segnato il Gigante svedese: mi sembra generoso lasciare gloria anche ai comuni mortali. “E allora sarà bello quando vince il Milan” e c’è la cooperativa del goal in azione. Che spettacolo l’Ib – Brahim – Milan!
Tra l’altro Pioli ci sta stupendo piacevolmente anche con mosse a sorpresa nell’11 iniziale, in dizionario alla voce Krunic e Leao; lo sentiamo spronare fino all’ultimo i suoi ragazzi come fosse al nostro fianco sul divano.
Vedere sempre in copertina Z. il Modesto avrebbe tolto spazio al gruppo, la vera forza di questo Milan. Era ora di dare risalto a tutti. Trequartisti ne abbiamo? Se sfogliamo un mazzo di carte, sulla trequarti ci sono jolly da scegliere a volontà la cui duttilità permette di non far pesare il loro battesimo in campo.
Finalmente a Milanello c’è un’altra aria, confidiamo in un clima più sereno anche su Milano.
Abbiamo sicuramente i nostri limiti (anche la panchina un po corta) però questo Milan da l’impressione di sapere quello che deve fare. …speriamo di continuare così!