Kalulu Ispira Il Punticino Speranza Champions

kalulu milan

La Coppa dalle “Grandi Orecchie” sembra un vorrei ma non posso per i ragazzi del ’99: questo calpestare terreni sconosciuti ha evidenziato come la strada sia ancora lunga per poter competere da protagonisti. Tre diversi avversari hanno fatto drizzare le antenne e palesato le lacune da colmare quando si affrontano squadre di un certo calibro.

Comunque, pur messi spalle al muro, ma avendo fondamentale bisogno di una vittoria, i teenager hanno tentato l’impresa, che si è poi rivelata vana, avendo giocato al di sotto delle aspettative.

Ne è passata di acqua sotto ai ponti dai tempi del Milan – Ajax commentato da Piccinini con il famosissimo gol in coabitazione Inzaghi – Tomasson. Il noto giornalista proprio in occasione di Milan – Porto ha riprovato l’emozione di commentare il Diavolo in Champions dopo lungo tempo. E proprio a proposito di quella notte, è curioso pensare che il giovane Zlatan militasse in quell’Ajax che mise in difficoltà una squadra con giocatori del calibro di Maldini, Inzaghi, Shevchenko!

Il Milan attuale solo con il binocolo vede le grandi d’Europa: tutte le avversarie affrontate nel girone hanno sempre rivelato l’esperienza e la qualità che fanno la differenza.

Siamo iscritti al corso d’apprendistato: per maturare gli scatti d’anzianità ci vorrà un bel rodaggio. In Europa ci mancano ancora personalità e padronanza.

Purtroppo non è bastata la lezione dell’andata per preparare al meglio la sfida a San Siro, anche tatticamente; e così Conceição tra andata e ritorno ci ha impedito di fare quello che sappiamo fare meglio. In particolare la linea alta e il pressing intenso a Milano non hanno permesso ai nostri centrocampisti di inventare trame di gioco e Pioli non è riuscito a correre ai ripari.

Ora, con il punticino raccolto, la qualificazione è diventata davvero un miraggio. Desta un certo effetto non aver vinto neanche una partita del girone, quando ne mancano solo due.

E, tanto per non perdere l’abitudine… ancora una volta un gol avversario viziato! Ma non nascondiamoci dietro a questi alibi: avremmo dovuto comunque portare a casa qualche punto.

Certo che, se il talentuoso Diaz che gioca nel Porto può fare il ballerino come piace a lui, tanto da far venire l’emicrania a Calabria… proprio non era giornata!

Non dimentichiamo poi quanto pesi la panchina davanti a certi avversari: il tasso tecnico per competere oltre confine andrà alzato con innesti di un certo calibro.

Ma ora liberiamoci dalle tossine europee: inizia il countdown per la Partita per cuori forti che sentiamo più di tutte le altre. Dobbiamo ritrovare l’aggressività e la qualità che ci hanno guidato fin qui.

Noi vogliamo undici leoni!

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4 Comments

  • La partita di ritorno col Porto era da dentro o fuori. E’ vero che la matematica non ci condanna ( ancora) ma diciamoci la verita’, ci manca ancora qualcosa per poter competere in Champions. Non colpevolizzo nessuno giacche’ ci sono molte attenuanti. Esperienza e furbizia, in primis, il Porto non e’ una squadra di fenomeni pero’ hanno messo in campo quella malizia che e’ servita per non permetterci di vincere. Poi mettiamoci la ” sfortuna” per aver avuto degli arbitraggi non certo benevoli ( e mi limito), senza contare gli infortuni importanti che tutt’ ora partiamo. Ora rituffiamoci nell’ appuntamento più affascinante, il derby. Siamo il Milan e dobbiamo continuare a giocare come sappiamo. Divertendoci . Sono molto fiducioso . Sempre Forza Milan!

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