Dammi tre parole: gioco, carattere, qualità…
A quest’Italia mancavano le basi per creare gioco, i leader in panchina e in campo, la qualità… pur se da coltivare.
Spalletti avrà fatto bene nelle squadre di club ma allenare una nazionale è molto diverso dall’ allenare un club.
Avrebbe dovuto adattare il gioco in base alle caratteristiche dei giocatori a disposizione; facendo il contrario si rischia di mandare la squadra in confusione.
Dove pensavamo di adare? Davanti tra Scamacca e Retegui eravamo il nulla.
Ma perchè non provare a osare di più, convocando anche chi è dotato d’inventiva? Quel Verratti che gioca in Arabia avrebbe forse potuto dire la sua.
Facciamo qualche riflessione!
Avevamo passato il girone solo grazie alla dea bendata… e i ragazzi continuavano a sembrare spompati, oltre che svogliati.
Si sono poi sottovalutati l’organizzazione della Svizzera in campo e il suo spirito di sacrificio. Pur priva di fenomeni ha potuto contare su un’identità di squadra e idee di gioco.
Contro gli elvetici non c’è mai stata partita, nè una qualsiasi reazione, davamo l’impressione di aver perso la fiducia in noi stessi.
L’ultimo decennio per la nazionale azzurra è proprio da dimenticare; Euro 2021 è solo una parentesi di luce in un buio profondo.
Il restyling dovrebbe partire dai vertici? Senza dubbio dai settori giovanili dove seguire e far crescere meglio i nostri talenti, così come avviene all’estero.
Ci vorrà però molto tempo per ottenere qualche risultato e per formare un gruppo unito.
Si confida che in futuro anche le squadre di club diano il loro contributo limitando il numero degli stranieri in rosa.
Si dovrà prendere quantomeno esempio dal carattere e dallo spirito di gruppo della nazionale di Mancini che non era bella, ma senza dubbio più coesa dell’attuale.
Sarebbe curioso poi misurare la simpatia riscossa da questa nazionale presso i tifosi! In Germania stranamente i nostri supporter erano in minoranza.
Altro che i tempi di Berlino 2006: lì siamo stati una nazionale con i fiocchi e unita nelle difficoltà!
Che sarà della nostra povera Italia? Se non troveremo la quadra sarà durissimo qualificarci per il prossimo mondiale.
Fate qualcosa prima che sia troppo tardi.
Sbalorditivo come buona parte delle giocate eseguite nei rispettivi club di appartenenza non fossero ripetibili in nazionale. Era come se non si potessero fidare l’uno dell’altro, davvero slegati… i molti impegni di club e lo spirito di corpo che anima una nazionale vincente mi sa che non vanno tanto d’accordo…
Da “blocco inter” (minuscola voluta) a BROCCO inter è stato un attimo. Col senno di poi si spiegano tante cose: dalla corazzata dell’altra sponda del Naviglio nessun eroe s’è finora contraddistinto in questo torneo. Lo stesso non può dirsi di noi, con un Theo irresistibile, giusto per citarne uno
Secondo me il livello del calcio italiano (ma anche quello internazionale)è sceso di parecchio in questi ultimi anni.
Si predilige la corsa (ora si va a mille) ed i muscoli e la tecnica passa in secondo piano anche nei settori giovanili.
Un bravo allenatore della Primavera del Lanerossi Vicenza (un certo Giulio Savoini) nel lontano 1984 durante i nostri allenamenti nell’antistadio ci suggeriva di “parlare” con il pallone mentre si palleggiava … adesso ahime’ i piccoli calciatori parlano di più con l’ I-Phone credo …
Speriamo almeno in una rinascita del nostro caro vecchio Milan …magari con l’innesto di qualche giovane italiano…non vorrei rivedere l’Italia senza un rossonero in campo anche nei prossimi mondiali (qualificazioni permettendo…)
Sempre e comunque FORZA MILAN
…la confusione l’ ha creata Spalletti con il suo “calcio relazionale” (e i ruoli?) il resto la (non) personalita’ dei giocatori ( …se sono in nazionale significa che sono bravo!!!) ecco il disastro….
Peccato!
Per fortuna questa pantomima della nazionale di Spalletti all’ europeo e’ finita. E troppo e’ durata . Arrivare a giocarci il passaggio ai quarti per cio’ che si e’ visto era un insulto al calcio. La peggiore selezione degli ultimi 120 anni. Essendo milanista ed essendo tra quelli che auguro’ a Gigio di non avere una gran carriera fuori dal Milan, sono contento di essermi dovuto ricredere. Donnarumma e’ stato l’ unico che ha provato a non arrendersi. L’ unico che ci ha messo la faccia. L’ unico che ha meritato gli 8 o 9 in pagella. E spero che quando tornera’ a giocare a Milano, questa volta ci siano applausi per lui. Sportivamente se lo merita. Non aggiungo altro a questa figuraccia in eurovisione e sono schifato ( si puo’ dire?) delle mancate dimissioni di Gravina e Spalletti. Se si vuole cambiare registro ( 2 mancati mondiali e una eliminazione agli europei da vergogna) la prima cosa da fare e’ cambiare chi e’ nella stanza dei bottoni. Se continueremo con costoro prevedo un terzo mondiale senza l’ Italia. Saluti a tutti da Madrid