Non Ѐ Sempre Lunedì

Lunedì

Dalla sbornia in Arabia all’astinenza di San Siro: in un amen torniamo sulla terra.

Altro che ripartire con slancio e con una marcia in più, galvanizzati  dalla grande impresa in Supercoppa! Avremmo dovuto vincere a mani basse. Falliamo subito la prima controprova. E ci ritroviamo delusi, amareggiati e… Piccoli.

A San Siro andiamo sempre più in tilt davanti a squadre che hanno poco o niente da dire: diventiamo prevedibili in attacco, con poche sovrapposizioni sulle fasce.

Pressare in modo asfissiante per poi mancare di precisione sotto porta risulta alla fine inutile.

Morata è quasi meglio come centrocampista che come attaccante, da solo là davanti combina poco. Perdere il gol è una malattia che ha contagiato le nostre punte in questi mesi. Siamo carenti nella forza d’urto e nella concretezza.

Segnare un gol a partita non serve a niente, così come fare a ripetizione cross inutili: agli attaccanti devono arrivare palloni puliti. E poi dobbiamo imparare a segnare anche non in campo aperto.

Bisogna trovare le contromisure anche quando c’è molto traffico nella zona nevralgica.

Chissà se arriverà dal mercato quel bomber decisivo, quella punta vera che ci manca ogni maledetta domenica?

Quanto ci servirebbe Giroud o ancor di più Pippo o il primo Ibra: non abbiamo da troppo tempo uno che la butti dentro senza fronzoli, e, insomma, sia davvero letale sotto porta.

Precisione, velocità, larghezza del gioco, queste le chiavi: appena mancano, andiamo in crisi!

Fatichiamo a debellare il virus della mancanza di idee quando incontriamo le “piccole”. Riuscirà il medico Sergio a trovare un vaccino in tempi brevi?

Però i ragazzi devono mettersi in testa che contro le squadre stile Cagliari bisogna dare più del 100 %.

A caldo Conceicao è lucido e consapevole delle pecche della squadra. Il suo mantra è: “il calcio è semplice”…

Alla fine con tutti questi mezzi risultati la Champions la vediamo solo con il binocolo!

Il treno di chi sta vicino aveva anche rallentato e noi… immobili a guardare, senza sprintare come avremmo dovuto. Non ci aspetterà all’infinito questo treno.

Se ci diamo una scossa possiamo ancora sperare, sapendo che le occasioni sono limitate. Crederci ora o addio sogni d’Europa.

La serie A è lunga ma siamo a metà del cammino con scarsissimo fieno in cascina, senza distinzione tra casa e trasferta.

Tra pochi giorni a Como giocheremo di nuovo! Riusciremo a superare il test? Spunterà finalmente l’alba? Solo una serie di vittorie potrebbe rimetterci in corsa.

 

 

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2 Comments

  • L’ analisi e’ molto semplice Marta. Con le squadre che giocano al calcio riusciamo ad esprimerci abbastanza bene. Non sono casuali le vittorie con l’ inter e al Bernabeu. Andiamo in palese difficolta’ con chi come il Cagliari pratica l’ anticalcio. Ossia 1-9-1 .Tutti i portieri avversari a San Siro diventano Lev Yashin, , gli riescono contropiedi micidiali e sempre abbiamo l’ immancabile errore difensivo o di Maignan che rovina il risultato. Contando oltretutto la poca concretezza sotto porta. Abrham da restituire subito alla Roma e recuperiamo Saelemeker. Conceiçao per me non e’ colpevole perche’ ha lo spirito giusto, ha provato a cambiare in tempo e forma ma non siamo riusciti a raddrizzarla. Altri punti buttati…e rimaniamo 8′ . Ecco perche’ ho detto l’ altra volta che a me interessava piu’ una vittoria in campionato che la Supercoppa. Sara’ anche un trofeo in piu’ in bacheca ma mi sa che il prossimo anno non giocheremo in Europa. Saluti e sempre Forza Milan

  • Ai miei tempi si diceva ” non è sempre domenica” , ma domenica o lunedì poco cambia se giochiamo il Sabato. Ma in verità non dobbiamo illuderci, l’effetto Conceicao era prevedibile o auspicato al primo botto con la sua spinta emotiva, ora dobbiamo dargli un pò di tempo per vedere se sia l’allenatore che ci può riportare in alto con il gioco e non solo con la buona sorte. Con le squadre che vengono a San siro per cercare il punto o la beffa bisogna calpestare le fasce ed andare a mille; e poi forse, o senza forse, ci servirebbe un giocatore che la butti dentro sempre e comunque, con il Cagliari ci siamo mangiati troppi goal e questo lo si paga. Vediamo a Como.

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