Quei Diavoli Del Lago di Como

Diavoli

Come mettere pathos a un Como – Milan d’altri tempi? Tenendoci tutti sulle spine…

Era tangibile come l’insicurezza avesse bloccato psicologicamente la squadra: avere alle spalle, in campionato, un periodo così lungo senza risultati, toglie fiducia. Quando si perde tranquillità le gambe non girano come dovrebbero, si è frenetici, e si sbagliano passaggi semplici.

Alla fine però i tre punti, anche sporchi, erano l’unica cosa che contava per il Milan a Como. Si spera poi che nel girone di ritorno si riaffacci finalmente alla finestra anche il gioco.

Tra i nostri c’è più di uno che avrebbe bisogno di valide alternative per tirare il fiato: in particolare i due stanchissimi Fofana e Reijnders. Chissà se su quel fronte il fuori tutto di gennaio ci porterà un aiuto. In estate non sono state colmate quelle lacune che erano già ben chiare da tempo.

Volere è potere: sarà stato il timore della sfuriata di Sergio a scuotere e trasformare d’un tratto la squadra?

Leao deve osare sempre di più e poi le giocate decisive e i gol arrivano: quando ha palla e voglia può sempre nascere qualcosa di pericoloso.

Con Fonseca il binario Theo – Rafa era diventato irriconoscibile, ora la musica sembra diversa. Theo addirittura ha trovato la rete che lo porta ad essere il difensore rossonero con più gol nella storia. Altro che i cattivi ragazzi del “cooling break”! Il feeling con il Mister li trasforma in leader.

Chissà quando Conceicao riuscirà a plasmare il gruppo a sua immagine… Il tempo per allenarsi scarseggia: si gioca ogni tre giorni ma bisogna lavorare il più possibile. Attualmente la squadra riesce a mettere in pratica i nuovi input solo nelle sfide ufficiali.

Sarebbe bello giocare fin dall’inizio a spron battuto per agevolare i risultati, senza aspettare di andare sotto per poi reagire. Già durante la gestione Pioli, ed in particolare nell’anno del tricolore, ci è capitato più volte di prendere le botte e solo a quel punto di svegliarci.

La fame del minorenne Camarda sarà una fame contagiosa per i compagni? Chi è alle prime armi ci mette sempre il mille per mille. Sarebbe emozionante se presto arrivasse il primo gol del giovane talento in serie A.

Quel cerchio finale della squadra vuol dire molto: gruppo, empatia, comunione d’intenti. Tutta la squadra potrebbe avere ora ben chiaro dove vuole arrivare.

Aver raggiunto con carattere i tre punti corroboranti, sarà linfa per svoltare?

Crediamoci sempre, con fiducia e ottimismo, anche quando, come a Como, c’era latitanza di idee e c’era qualcuno già rassegnato.

E ora senza paura a casa dei gobbi…

 

 

 

 

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2 Comments

  • Avevo detto, aspettiamo Como; e Como è passata indenne, abbiamo portato a casa tre punti d’oro (se li erano dimenticati lungo la via i Magi d’oriente) ma ora voglio sentire cosa dice Sergio sul primo tempo, forse questo è stato peggiore di quello giocato col Cagliari. Troppi errori, poca velocità e tanta confusione che mi fa pensare ad una squadra attanagliata dalla paura di sbagliare, una squadra ancora in mezzo al guado tra le idee di Fonseca e quelle di Conceicao. Una certezza è che molti giocatori hanno le gambe molli e questo è preoccupante visto il calendario fitto che ci aspetta, anche l’allenatore ha puntualizzato questa situzione lanciando frecciate ai precedessori, l’altra è che Sergio sa dare un nuovo spirito alla squadra e creare coesione. Ci aspettano ora le Zebre di Torino, in attesa di avere una vera squadra contiamo sulle invenzioni dei nostri campioni ed incrociamo le dita.

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