Milan inerte!
Mi ero ingenuamente illusa che a Bologna avremmo fatto reset sulla classifica e sul campionato amorfo. Ma ad essere fiduciosi e ottimisti, con questo Milan, si rischia di essere ancora più amareggiati.
Mai recupero fu più nefasto di questo! E ci si mette pure il sindaco di Bologna con le sue esternazioni a rincarare la dose…
Da agosto, diciamocelo, la stagione non ha mai preso una piega decisiva in positivo. Mai. Continuiamo a navigare nel vuoto cosmico. Neanche il cambio di allenatore è servito.
Non c’è una via di fuga: siamo senza capo né coda, brancoliamo nel buio, passivi e superficiali.
Come è possibile che a marzo la stagione sia già finita? Non abbiamo più niente da dare.
Se a fine estate eravamo già fuori dalla lotta scudetto, a fine inverno siamo senza ambizioni, nel vuoto totale.
Un finale di campionato più desolante di questo non era immaginabile.
In che stato saremo a fine maggio?
Questa squadra avrebbe un potenziale devastante in attacco ma segna un gol alla volta. E purtroppo, dietro va in tilt per un niente facendo buchi nell’acqua.
Mancano tecnica, qualità, tattica e voglia sul campo. Perché insistere con Felix, quando ci sarebbe un Pulisic più lucido e con meno ghirigori? E dover ricorrere a mosse della disperazione, come mettere in campo Jovic, è alquanto assurdo!
Il problema più grosso è che, anche quando andiamo in vantaggio, non riusciamo più a ragionare e subiamo subito il gol avversario.
Avremo toccato il fondo? Se si tocca il fondo, poi il passo successivo sarebbe iniziare a risalire la china. Ma il fondo che tocchiamo sembra non finire mai.
Scommettere sugli avversari che vincono contro il Milan oggi è, drammaticamente per noi, un gioco da ragazzi.
In questa stagione non siamo mai stati squadra e non abbiamo nessuna certezza. Ci manca la serenità.
Sembra di essere tornati indietro al periodo pre pandemia, all’anno zero.
E quei grossi limiti di concentrazione, mentalità che prima Pioli e poi Fonseca avevano evidenziato, ora con Conceicao sono addirittura più evidenti. Un altro aspetto che i tre allenatori hanno sottolineato a più riprese è che in allenamento provano schemi e idee tattiche efficaci. Ma poi in partita niente più gira.
Sembra impossibile ma si ha pure la sensazione che i giocatori ignorino il valore della maglia che indossano.
Non c’è un solo responsabile ma sono troppe le variabili che non girano per il verso giusto.
Quando niente va come dovrebbe, anche gli arbitri ci mettono del loro. E così tutto diventa lecito: addirittura scambiare il calcio con la pallavolo, e allargare il campo fuori dalle righe. O trovare nuove sfaccettature del regolamento che di volta in volta viene interpretato a nostro danno.
Intanto cosa resterà di questi anni? Poco o niente.
Un nuovo repulisti di rami secchi sarebbe auspicabile per ripartire una volta per tutte. Però ci dovrà essere alla base un progetto concreto, e plausibile.
E a giugno chi non ha più niente da dare al Milan potrà salutare.
Vogliamo carattere, gioco e risultati.
Quando finirà l’incubo che stiamo vivendo?
Cara Marta. Sono triste per i tanti tifosi che ancora spendono soldi e tempo per seguire il Milán. E verso di loro sento un sentimento di rabbia per come vengono trattati da una squadra senz’ anima. Basta, che si provi lo stadio vuoto. Un segnale forte verso tutto e tutti . In quanto al sindaco di Bologna provo un sano e sacrosanto disprezzo come persona. Per me equivale a un sacco dell’ immondizia. Dai tempi della serie B che non toccavamo il fondo del barile, tutto cio’ che poteva andar male sta andando male. Finiamo presto sta stagione e che non pensino di qualificarsi in Conference Ligue Meglio star fuori da ste coppette logoranti e dedichiamoci l’ anno prossimo solo al campionato. Ovviamente con nuovi personaggi, iniziando dal Direttore Sportivo, passando per in nuovo allenatore e togliendoci di mezzo giocatori tossici che con questa maglia non hanno nulla a che fare. E non importa chi sia ad andare via. Non parlo di Cardinale perché non vale la pena. La gente passa ma il Milán resta.
Marta, la partita di ieri ci ha lasciato con l’amaro in bocca, non solo per gli ennesimi punti persi che ci allontanano in maniera definitiva dal obbiettivo minimo stagionale, ma soprattutto perché si è vista per l’ennesima volta una squadra confusa ed incapace di “tenere” un risultato che era fondamentale!
Al netto di errori arbitrali macroscopici, abbiamo fatto troppo poco per vincere, sembra quasi che per i giocatori perdere o vincere non faccia differenza, ed è molto preoccupante, stiamo aggiornando le “statistiche negative” alla velocità della luce!
Serve un cambio di rotta per evitare che questa stagione venga ricordata come la peggiore della storia(siamo solo a Marzo)per farlo occorre che tutti, nessuno escluso, si facciano un esame di coscienza e prendano atto che così non va per niente bene!
A Giugno bisognerà pianificare in maniera seria la prossima stagione!
Siamo il Milan e dobbiamo tornare a far paura agli avversari!
In questi momenti serve tutto il nostro amore per il Milan!
C’era una volta il MILAN. Ora è una squadra qualsiasi, senza dignità e guida.
…prendiamo atto con angoscia l’ennesima imprevista delusione! ABBIAMO TOCCATO IL FONDO !
Contro la Lazio iniziera’ un ” nuovo ” campionato…3 punti a partita fino alla fine !
Vamos Milan…
Suerte!
Ciao Marta, questo è veramente un incubo!
Per me le squadre senza giocatori italiani e possibilmente tifosi della squadra per la quale giocano, non vanno da nessuna parte.. se non hai quel legame speciale, sei solo un mercenario, pagato in ogni caso, sia che giochi bene o che giochi male.. pensa cosa sarebbe l’Inter senza Barella e Di Marco.. l’ultimo giocatore tifoso che abbiamo avuto era Tonali, che quasi da solo ci ha fatto vincere l’ultimo scudetto, dopo di lui il nulla… il Milan ai milanisti!
Ciao Marcella
Un tempo il nostro Milan aveva lo zoccolo duro di italiani ed in particolare di giocatori cresciuti nel vivaio. Eravamo un modello per altre squadre.
I pochi italiani non cresciuti nel Milan erano tifosi, come Gattuso, per citarti il primo esempio.
L’unico che ha questo imprinting è Gabbia che però purtroppo attualmente è un panchinaro.
Tonali incarnava il milanismo in toto.
Con l’attuale gestione chissà quando ritroveremo questi valori.
Ho appena letto il comunicato della Curva Sud…sembra che abbiano seguito il mio suggerimento. Con la Lazio entreranno dopo 15 minuti e se si perde non entreranno piu’ fino a fine stagione. E invitano il resto dello stadio a fare lo stesso. E’ l’ única forma per far capire il fallimento di questa dirigenza che e’ riuscita a rompere un progetto iniziato 5 anni fa con I Singer . Cardinale e Compagnia hanno smontato questo progetto e oggi ne raccolgono I frutti
Deve esserci davvero un’aria tossica a Milanello; dei campioni o presunti tali prima di approdare al Milan, diventano brocchi o si sentono in vacanza di testa e di prestazioni. Col Bologna i due J+Gmenez sono stati irriconoscibili; il primo si attarda a protestare per il pallone che era uscito (ed era uscito), così gli avversari se ne vanno a segnare il primo goal, il secondo si mangia una rete colossale al primo minuto in modo incredibile. E Sergio questa volta le ha provate proprio tutte, basta costruzione dal basso e vai con i lanci lunghi. Splendida idea, velocità e verticalità (vedi il goal di Leao) ma di goal ne avremmo potuti e dovuti fare molti di più se avessimo avuto qualcuno che sapesse controllare le palle che arrivavano dalla difesa. O qualcuno che le spizzasse al giocatore libero (come ha fatto una sola volta Santi), e qua siamo alle solite carenze tecniche come quelle, già dette, del tiro in porta. Poi ci si è messo pure l’arbitro a farci danni: cosa serve il Var se non si vede che il pallone è out? (fatto già successo la settimana prima in altra partita). E’ l’ennesima conferma che quando le cose vanno male nel gioco tutto gira contro.
Mi auguro che ora, svaniti tutti i sogni di gloria, il Milan cominci a giocare sereno ed a fare risultato già da questa sera.
Pensando alla prossima stagione, mi auguro che non succeda uno Tsunami. Va preso tutto da capo o dal Capo, va trovato un Direttore Sportivo di carisma e qualità, a cui vada dato il compito di raccogliere i cocci, separare l’erba mala da quella buona e ripartire. La base c’è e forse di più: ora bisogna creare una SQUADRA, quella non c’è proprio. Dai Milan che ce la puoi fare.
quando non c’è una dirigenza forte, questo scempio è la naturale conseguenza