Il Dazio Musah

Torna il campionato e siamo di nuovo punto e a capo.

Contro la Viola si ripete il ritornello del non gioco, del maledetto avvio e della formazione da correggere precipitosamente. Un film già visto, un nome a caso, Musah!

Non abbiamo né una formazione tipo, né una coppia di difensori centrali fissa. Questo la dice lunga sulla carenza di certezze.

Ormai anziché chiederci quando segneremo il primo gol, ci domandiamo quanto durerà la nostra resistenza al marcatore avversario di turno.

D’altronde lasciamo le corsie libere per le scorribande nemiche, non sappiamo pressare, siamo troppo svagati.  Non abbiamo equilibrio e siamo più propensi all’attacco che alla difesa.

Diventa difficile trovare attributi per questa squadra: siamo bravi maestri nel fare e disfare. Aspettiamo sempre le invenzioni dei singoli ma se i Pulisic e i Reijnders di turno non sono al top, allora fatichiamo il triplo. Theo ormai incide quasi più in negativo che in positivo.

Non abbiamo proprio la testa e non riusciamo a concentrarci per novantacinque minuti di fila: è inquietante.

In questa stagione, solo contro l’Inter abbiamo dato il meglio: troppo poco.

Sembra un controsenso sentire Conceicao dire che le partite vengono preparate con cura e attenzione in settimana. Allora come mai l’approccio sul terreno di gioco è spesso passivo?

Chi, se giocasse con continuità, avrebbe modo di dimostrare le sue belle qualità è Gimenez. Ma se le chance in campo sono minime allora non riuscirà mai a mostrare il suo potenziale.

Siamo diventati una squadra che non sa più vincere: un gruppo privo di carattere e idee.

Non si può provare a vincere sempre in rimonta: il punto portato a casa con la forza della disperazione contro la Fiorentina serve a poco. La nostra classifica lo spiega bene: non siamo riusciti a smuoverci da quell’amaro posto. Anche vincendo però non avremmo migliorato l’attuale posizione, restando comunque fuori da tutte le competizioni europee.

Siamo ancora sotto quota 50 punti: che pena! Il copione non cambia neanche con le settimane senza Champions e con l’allenatore che inizia a conoscere il gruppo.

Sembra assurdo, ma non si stava peggio con il bistrattato Fonseca. Con il senno di poi, lasciarlo lavorare non sarebbe stata un’idea così malvagia. Al Lione Fonsie sta raccogliendo punti su punti.

Dato che la classifica non conta più niente, le partite che mancano in serie A dovranno servire almeno a valutare quali giocatori possano far parte in modo utile del progetto del nuovo Milan.

Oltre alla Coppa Italia, mancano sette sfide di questa agonia in campionato, prima di voltare pagina. Sono prove di amore infinito per la fede rossonera.

Al cuor non si comanda!

 

 

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3 Comments

  • Cara Marta, il problema mi sembra molto chiaro e mi parrebbe persino di agevole soluzione. Dopo sette mesi di campionato non abbiamo una formazione tipo. Quelli là, solo per fare un esempio, giocano sempre con la medesima formazione e quando decidono di far tirare il fiato a qualcuno spesso la pagano (vedi Parma). La soluzione: convocare a porte chiuse i giocatori più rappresentativi e chiedere loro quale sarebbe la formazione che vorrebbero vedere in campo. E adeguarsi a quella scelta dando solo minime indicazioni tattiche. E non cambiare, soprattutto, se alla prima uscita le cose non vanno come dovrebbero andare. In questo modo responsabilizzi i senatori, dai continuità di gioco ai prescelti e tutto il resto dovrebbe venire da sè. Un’ultima notazione: mi sono sempre chiesto come sia possibile far giocare da titolare Musah come prima mi chiedevo la stessa cosa per Emerson Royal. Detto questo trovo che la sostituzione a causa di un errore marchiano dopo soli venti minuti sia stata un’inutile e violenta umiliazione che il mister si sarebbe dovuto risparmiare!

  • Mi sono collegato in ritardo alla partita questa volta…10 minuti…e vedo 0-2..io penso alle parole di Conceiçao che dice di preparare bene le partite e la concusione e’ che si preparano bene…per giocare a Briscola. Non mi arrabbio piu’. Non so se qualificarci per l’ Europa ( Conference?) lo spero o lo temo..Questa dirigenza non ha piu’ alibi e non puo’ sbagliare di nuovo per la prossima stagione. Scaroni ( l’ inutile e dannoso) non puo’ permettersi di dire che il pubblico non e’ riconoscente verso chi ha speso 1.200 mln di Euro perche’ significa che non ha capito una Santa mazza. Scaroni deve ricordarsi che senza pubblico PAGANTE non vanno da nessuna parte. Spero solo di togliermi la soddisfazione ( come per I tifosi delle squadre piccole) di eliminare l’ inter in Coppa Italia. Si diceva che vincere un derby per squadre come la Roma o la Lazio o Genoa e Samp era risolvere la stagione. Cardinale e co. non hanno ben capito cosa sia il Milan: 19 scudetti, 7 Champions, 4 Intercontinentali. Non si e’ chiesto perche’ il Milán nel Mondo ha tanto appeal? Facessero attenzione a programmare la prossima stagione, ma molta attenzione. Sempre Forza Milán!

  • Alla fiera dell’errore nè vinti nè vincitori. Devo dire che Milan-Fiorentina è stata una partita divertente per le tante occasioni da goal che hanno esaltato i 2 portieri, ma era una partita che si poteva e doveva vincere. Non si possono concedere 2 goal all’avversario e due giocatori in zone nevralgiche del campo (vero Musah e Theo!!!!), giochiamo sempre ad handicap. La certezza è che (per ora) al campionato di SAN SIRO (MILANINTER) siamo in testa e speriamo di rimanerci dopo l’ultimo derby, ultima chiamata per una possibile europa B, Bologna permettendo.
    Ma quello che mi sconvolge è la leggerezza che la società ha dimostrato nella trattativa per il DS, è dovuto intervenire Gravina per ricordare ai nostri dirigenti che Paratici fino a luglio non poteva operare (pena sanzioni per la società) e che oltretutto rischia una seconda pesante squalifica; che figura di m……direbbe Emilio Fede. Ci mancava anche questo in una stagione da dimenticare in fretta. Forza Milan che ce la puoi fare se San Siro Ti protegge.

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