Berlusconi – Milan: 29 trofei per il Milan di Silvio

Quando scivola via un momento gioioso nella vita sembra sempre che sia durato troppo poco e affiora la malinconia. Anche la chiusura della magica epopea Berlusconi racchiude un mix d’opposte emozioni.

Il Milan berlusconiano mi ha fatto diventare rossonera D.O.C. Essere cresciuta negli anni in cui Silvio ha fatto grande la squadra è stato il valore aggiunto che mi ha cucito addosso per sempre i colori rossoneri.

 

Caro Silvio…

31 anni così sono indimenticabili. Racchiusi anche in due tesi di laurea scritte con il cuore. Potere di una grande passione e della storia che hai costruito.

Il tuo Milan ha fatto innamorare milioni di tifosi, che si sono immedesimati, in “due” tra tanti: Baresi e Maldini, capitani di lungo corso.

È quanto avrei voluto veder dal vivo le imprese del “Genio”, del “Cigno”, del “tulipano con le treccine” , ahimè non avevo l’età!

Tanti pezzi da novanta e la voglia di scoprire i segreti dello stadio sono stato la molla che ha fatto diventare il primo anello blu la mia seconda casa. Erano gli anni ruggenti del Gruppo Bella: quante notti emozionanti vissute, in casa e in trasferta, con il gonfalone.

Ma sempre più gioie che delusioni per i fedelissimi tifosi del diavolo.

Un’emozione pazzesca esser catapultata giù dai gradini dello stadio nelle notti di Champions, come a Milan – Ajax del 2003. Che dire della notte del 28 maggio 2003 a Manchester, vissuta come prima trasferta europea, con adrenalina a 1000! E ancora, a maggio 2007, post settima Champions, la rincorsa al pullman scoperto della squadra al rientro a Milano!

Tutta una serie di save the date irrinunciabili, come la mitica festa di Kakà pallone d’oro.

Anche tante lacrime versate, per le bandiere e i tanti campioni veri, al loro momento d’addio.

Abituati così bene, non è stato facile restare legati alla squadra, in questi anni senza Europa e senza il famoso calcio champagne, ma la fede è la fede.

Ora che il closing è arrivato, non si può non essere avvolti da un velo di malinconia, per la fine di un’epoca che nessuno 31 anni fa avrebbe immaginato, e per aver perso un Presidente che era stato giudicato come un pazzo, visionario.

Si dice “mai lasciare la strada vecchia per quella nuova”. D’altronde dopo gli ultimi 5 anni di sofferenze e d’investimenti elargiti con il contagocce un cambiamento era auspicabile: la famiglia  Berlusconi è stata molto chiara nel manifestare la propria volontà a non investire più  nel giocattolo Milan.

Ovvio che oggi poi alla luce del cambiamento epocale sorgano i dubbi sul futuro e che i propositi  siano seguite da fatti concreti.

Ora la China è davanti al corner. Un cambio così radicale alcuni anni fa sarebbe stato inimmaginabile.

Tu, maggior investitore della storia rossonera non avevi più le forze per tenere il Milan a livello delle grandi squadre europee … dopo averla portata fin sul tetto del mondo.

Grazie Presidente

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