Cesare Maldini, bandiera di un altro calcio

Che il Milan perda o pareggi non fa più notizia, è triste da raccontare ma stupirebbe solo assistere a una vittoria di squadra.

A turbare invece il caldo risveglio domenicale è la notizia di una grave perdita non solo per il popolo rossonero ma per tutto il calcio: Cesare Maldini, bandiera di un’epoca che non c’è più, uomo e atleta vero, capostipite della dinastia Maldini.
Personaggi come lui sono rari al giorno d’oggi.
Franco Baresi lo ricorda come persona perbene e fuoriclasse al tempo stesso, disponibile sempre in campo e fuori. Mauro Tassotti ne sottolinea la grande umanità e la capacità di stare nel calcio come si sta in famiglia.
D’altronde, per un triestino doc come era lui, garbato, autentico, era naturale rimanere legato ai valori della tradizione.
Cesarone se ne intendeva di calcio. Ci vedeva lungo. Anche negli anni bui dal 2011 in poi ha sempre avuto parole profetiche e veritiere; esempio di Milan che ora si è perso …
Certi suoi record resteranno indelebili:
dall’essere stato il primo capitano di una squadra italiana ad alzare la Champions,
all’aver vinto l’11 maggio 2001 un derby pazzesco con risultato… tennistico,
ai tre europei conquistati con l’under 21.

Riservato e schivo, ha avuto comunque modo di mostrare tutta la sua autorevolezza più volte in campo, a partire dalla finale di Champions vinta contro il Benfica nel 1963, quando proprio grazie alle sue mosse tattiche si capovolse il risultato. Giocatore – allenatore!

Tifosi di ogni squadra, personalità sportive e non solo lo hanno ricordato su tutti i social.
Testimonianze commosse che non conoscono colori e rivalità. Persino i “cugini” dedicano uno striscione: “Buon viaggio Cesare, uomo vero di un calcio vero”.
Cesare Maldini, come il figlio Paolo, emblema di un calcio autentico.
Da Wembley a Manchester, … “di padre in figlio” come recitava una nota campagna di comunicazione.
Evento senza precedenti, dopo 40 anni il figlio Paolo alza di nuovo, da capitano, la Champions nel cielo inglese.

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Noi tutti, cresciuti tra gli anni ’80 e ’90, con ancora negli occhi e nel cuore il carisma e le gesta di Paolino, rossonero vero, siamo legati alla famiglia Maldini.
Memorabili sono le frasi del figlio Paolo riguardo ai primi anni di carriera quando, citando il papà, sottolineava che per il peso del proprio cognome avrebbe sempre dovuto dimostrare qualcosa più degli altri.
Essere capitano del Milan all’epoca dei Maldini era ancora qualcosa di sacro. Solo rispettando alcuni crismi i giocatori venivano insigniti della fascia; per loro era un onore portarne il peso.
Un tempo le bandiere facevano la storia delle società di calcio e plasmavano le squadre.

Chissà se i due nipoti, Christian e Daniel, ricalcheranno le orme del nonno e del papà!
Sarebbe fantastico. Dalle giovanili rossonere dove militano tutt’ora, alla prima squadra, il nonno seguendoli dall’alto sarebbe il loro primo tifoso.

Photo credits: A.C. Milan Fan Page

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