Se il calcio è la metafora della vita sei destinato a vivere momenti d’oro e momenti bui.
Se i momenti più emozionanti di Milan-Juve sono la coreografia e il video dedicati a Cesarone, il resto è noia.
Non basta un cuore rianimato per riprendere conoscenza.
Se segni con il contagocce ci vorrebbe uno stregone per innescare la miccia.
Quando sei in vantaggio non devi sprecarlo!
Se nell’80% delle partite non avessi colpito i pali avresti minimo 10 punti in più, pur giocando male.
Se hai davanti un “portierone” ci vuole la partita perfetta per vincere.
Se arrivi sempre all’ultima spiaggia è dure recuperare quanto sprecato qua e là.
Se cambi ogni anno allenatore non è detto che le cose migliorino.
Se la Juve ora è maestra in programmazione, mercato, ricavi da stadio, tu ora sei indietro anni luce.
Se pensavi d’aver già preso Tevez e invece ti ritrovi con il sempre rotto Pato hai sbagliato qualcosa.
Se hai una panchina vera non soccombi dopo 70 minuti.
Se sei senza un vero regista, sarà sempre complicato recuperare partite.
Il ricordo più bello di Milan-Juve risale a Manchester 2003: viene da piangere…
Arrivare in finale di Champions era un abitudine, ora è solo nostalgia.
Se scarti l’allenatore che, una volta alla Juve non risulta poi così mediocre, allora hai la vista corta.
Sono i procuratori a fare il mercato e il buono e cattivo tempo… dove sono finiti i contratti veri e propri ?
Se non ci sono visioni simili ai vertici, è facile che la squadra ne risenta in campo.
Se i nostri giocatori al primo intervento prendono il giallo e altri non lo prendono neppure se… tutto ciò è solo casuale.
Se per Milan-Juve San Siro non fosse sempre invasa da gobbi, dormiremmo più tranquilli. Cosa serve la tessera del tifoso quando il tuo stadio viene occupato in massa da “intrusi”?
Se all’estero c’è gusto sull’esito del campionato, in Italia… che monotonia.
Se il calcio può generare emozioni lo spettacolo è assicurato.
In Premier League c’è chi si commuove per risultati impensabili.
Nel calcio non si ragiona con i se e con i ma…