Euro Flop Milan

Ci sarebbe da andare a ruota libera nello sviscerare tutte le sfaccettature della stramba stagione mai decollata.

I soliti sospetti cominciano nell’estate del 2024, quando si brancolava nel buio alla ricerca della nuova guida tecnica, dopo Pioli. E lo scartare un nome via l’altro di possibili allenatori come petali di una margherita la diceva lunga.

A dire il vero avvisaglie di crisi si erano manifestate già dalla stagione post scudetto. Per non parlare del mercato fatto all’acqua di rose, e che dubito concordato con l’allenatore che sarebbe arrivato.

Tutto questo preambolo calza a fagiolo con la nostra stagione da purgatorio, senza essere mai in lotta per obiettivi degni.

Così capita che si debba rivoluzionare la squadra nel mercato di gennaio, consapevoli delle necessità impellenti, e che a metà febbraio si sia obbligati a rincorrere, per tentare di recuperare quanto buttato via in mezza stagione. Quando si è costretti a modificare allenatore e addirittura molti giocatori a stagione in corso, non è affatto un bel segno.

Il Milan di Berlusconi sceglieva prima gli uomini dei giocatori, oltre a non ammettere certi comportamenti… Ora siamo lontani anni luce da simili modelli.

E poi in campo troppe primedonne che si credono chissà chi, con una squadra che va a ondate. Si vive molto sulle giocate dei singoli e poco del gruppo.

E così dal toccare gli ottavi con un dito, pre Dinamo – Milan, a vederli sfumare il passo è stato troppo breve. Da Zagabria abbiamo fatto di tutto per non andare agli ottavi.

Il playoff contro il Feyendoorf avremmo dovuto e potuto evitarlo se in Croazia fossimo stati il Milan. Ma, dopo aver pensato di poter passare facilmente contro gli olandesi, ora usciamo con la coda tra le gambe.

Chi sulla carta aveva più chance eravamo noi: invece il campo ha ribaltato tutto per la nostra immaturità.

Di volta in volta nelle tre sfide chiave da dentro o fuori, ognuno ci ha messo del suo, con la saga di errori individuali e di scarsa concentrazione.

No Milan, no, queste figuracce non le puoi fare!

Troppe volte in stagione, anche in campionato, abbiamo giocato in inferiorità numerica e questo handicap ci ha ulteriormente penalizzati psicologicamente. Perché non sostituire all’intervallo chi è ammonito e rischia il rosso? Concentrazione e nervi saldi sono fondamentali in uno sport di squadra.

Altro che averci illusi con un avvio fulmineo in casa contro il Feyenoord. C’erano i presupposti per una grande serata ma non siamo riusciti a giocarcela! D’altronde se una squadra è superiore chiude subito il risultato in cassaforte, e lo porta a casa, costi quel che costi.

Leao, perché vuoi troppo spesso andare in porta con il pallone? E perché nessuno dei nostri tira quando arriva al limite dell’area? Provare non costa nulla, aver paura è assai peggio.

E poi perché con Conceicao fatichiamo a segnare più di un gol a partita?

Ora questo flop brucia. Quale sarà il contraccolpo della folle eliminazione?

L’obiettivo quarto posto dovrà essere alla portata e raggiunto ad ogni costo. Che in campo vada chi ha testa, gambe e cuore.

Chi ci comprerà la pantera rosa a giugno?

 

 

 

 

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5 Comments

  • Cara Marta, sono deluso come tantissimi rossoneri, purtroppo quest’anno la stagione come dici tu è andata così, speriamo di riuscire a recuperarla, anche se non sarà facile, visto la solidità mentale della squadra. Purtroppo ogni partita che vedo soffro, come credo tutti i tifosi del Milan. La soluzione per cambiare rotta si sa qual è. Fino a che il presidente pensa a guadagnare soldi con marketing etto accesso in Champions, faremo sempre queste figure. Vedo che non ci sono strategie, vedo che non ci sono programmi. Alcuni giocatori giocano al di sotto del loro potenzialità. Spero che finisca presto la stagione mi auguro di vederci in Champions ma… Un saluto Marta buona serata.

  • Questa sconfitta fa calare definitivamente il sipario su una situazione che si trascina da troppo tempo e cui una dirigenza mediamente competente avrebbe posto rimedio: lo spogliatoio va ripulito!
    Gli scenari che si aprono sono abbastanza obbligati: hernandez e leao vanno venduti!
    La guida di Maldini garantiva il giusto comportamento ma una volta uscito, theo ha confermato quanto si diceva di lui prima che arrivasse , dentro e fuori dal campo.
    Leao…beh non ci occorre un giocoliere che aspetta l’ispirazione per farci vincere una partita; perché…si… leao è un potenziale crack.
    Ma è troppo solo potenziale.
    In ogni caso è evidente che due tecnici più una società assente non sono stati in grado di gestire una situazione evidentemente al limite.
    Va fatta pulizia.
    Il problema adesso è da chi!

  • Ciao Marta, essere delusi e’ il minimo sindacale, perche’ ormai di questo Milán non possiamo piu’ fidarci. Fino a fine stagione so che sara’ una tortura che nessuno si merita. Quarto posto? Una chimera. Coppa Italia? Beh.. qualcuno ci crede? Ieri si e’ consumato l’ ennesimo naufragio sportivo. Questa volta la colpa la do a Conceiçao. Perche’ dopo il primo giallo Theo non e’ stato sostituito? Perche’ dopo l’ 1-1 ha tolto Giménez lasciando l’ evanescente ( vi avevo avvisato che e’ cosi) Joao Felix? Perche’ Bartezaghi e non Gabbia o Tomori? Non avro’ risposte ma solo una certezza: siamo fuori della CL e 11 milioni andati in fumo. Squadra rotta e ricostruita senza una pianificazione razionale. Capisco Conceiçao, e’ sull’ orlo di una crisi di nervi e non mi stupirei se prima o poi non si dimette. Il problema e’ che la crisi di nervi ce l’ hanno i giocatori e purtroppo i tifosi. Saluto rassegnato pensando che forse e’ solo un incubo dal quale prima o poi ne usciremo. Sempre Forza Milan

  • Ciao Marta, c’è ben poco da aggiungere, dopo l’illusione super-coppa neppure il mercato di gennaio è riuscito a raddrizzare le sorti di questa squadra che manca di carattere e management.

  • guardiamo il computo delle due gare: la preparazione fisica ha inciso troppo. Se metti il Feyenoord in Serie A, difficilmente ti arriva oltre la metà classifica. A febbraio le italiane camminano, poi al ritorno questo Milan avrebbe strameritato. Theo è stato determinante in negativo

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