Passare da Potsdamer Platz 2015 a Trafalgar Square 2016 attraversando Puerta del Sol è un piccolo record!
Affiorano i ricordi dell’infanzia, quando visitavo di frequente Londra e le foto anni ’90 mi scovavano incantata da Hamleys o stupefatta sui vecchi taxi che per fortuna circolano ancora.
Sono invece, in questi giorni, scappati da Londra gli amici, emigranti nostrani, per trascorrere le vacanze a casa.
Pasqua a Londra per me rappresenta un’alternativa rispetto alla tradizione, ma tra personale italiano in hotel e voci familiari per le vie ci si sente sempre a casa.
Mi riportano Oltremanica le folate di Bora londinese e qualche goccia d’acqua alternata al sole, e le maratone per Hyde Park e Green Park, e la Tate Modern Gallery.
Ma, chicca per eccellenza dell’intenso weekend pasquale, è la mostra “Painting the Modern Garden: Monet to Matisse” alla Royal Academy of Arts fino al 20 aprile, dedicata ai giardini, dagli impressionisti in avanti. La mostra è un vero pezzo da novanta, spettacolare nel raccontare pittori – giardinieri appassionati di colore e non solo. Testimonia l’interesse degli artisti per la botanica e svela tutti i valori del giardino dipinto. Monet, gran pollice verde, ci accompagna con 35 dipinti, tra i quali il ciclo delle ninfee ricomposto per l’occasione. Insieme a lui altri grandissimi.
Vagabondando per Londra non ci si stanca mai di scoprire angoli nuovi.
Pasqua a Londra è anche assistere in St. Peter’s Church a una messa in italiano “verace”, in una chiesa gremita come non mai di famiglie riunite per l’occasione.
Tradizioni delle feste comandate rispettate a dovere: stupirsi sempre per l’Easter egg trovato a sorpresa in camera e girovagare tra la folla divertita di Covent Garden davanti alle performance degli artisti di strada.
E poi ciliegina di fine vacanza, arriva il viaggio di ritorno…
Tra un ritardo iniziale causa motivi tecnici (luce aereo danneggiata dal vento !), cambio obbligatorio dell’aeromobile, ulteriori ritardi e arrivo a Malpensa anziché Linate, se ne sono viste di tutti i colori. Per non parlare del vicino di viaggio … bamboccione in preda al panico che mi rilassava con i suoi racconti telefonici alla mamma sulle condizioni meteo londinesi.
Se penso poi che ho dovuto esibire il passaporto per due bollicine di consolazione, e dopo il sospirato atterraggio provare l’ebbrezza di un car sharing pur di guadagnare il mio letto …
Ma Londra si sa regala sempre un pizzico di suspence!
Alla prossima occasione non potrà mancare una partita di Premier League dove spettacolo e divertimento sono assicurati!