L’obbligo per il Milan al “Do Dragao” era vincere per tenere viva la fiamma europea, ma è rimasta solo un’idea, se non addirittura un incubo!
Qualità, palleggio e pressing del Porto ci hanno mandato in bambola: noi ci siamo cascati. Milan privo d’intensità, personalità e abilità nella gestione della palla.
Rispetto alla serie A, sia nelle coppe europee che negli altri campionati, il calcio giocato ha altra corsa e ritmo; in Italia i rossoneri stanno trovando la propria dimensione e riescono a correre al livello degli avversari ma, quando si esce dai confini nazionali sono guai. Le squadre italiane al momento ancora faticano ad andare al passo delle avversarie europee: per sopperire a tutto ciò c’è molto da lavorare.
I rossoneri restano impotenti e sotto l’asticella. Inutile sperare in un risultato positivo quando nei giocatori in campo non si riconoscono gli occhi della tigre e non si scarica fuoco su ogni pallone. Il diavolo si arena nel Porto, proprio là dove la strada sarebbe dovuta essere in discesa rispetto alle altre notti europee.
Farsi le ossa, immagazzinando il più possibile da quest’esperienza, deve essere il mantra per i ragazzi; molti sono novizi, alla prima esperienza in Champions, ancora senza la malizia e la spavalderia necessarie su questo terreno. Come è noto, in Europa ogni minimo errore si paga a prezzi altissimi, se poi è moltiplicato all’infinito…. C’è ben poco da dire, anche la concentrazione non era quella giusta, sia dei rossoneri, che del direttore di gara!
E quasi a emblema della serata, mi ha sorpreso vedere Tomori un po’ spaesato e non proprio lucidissimo.
Il girone a livello di punti continua a rimanere intonso, anche se nelle altre serata avremmo meritato di raccogliere punti: noi, per competere in Europa, dovremmo sempre fare la partita perfetta. Riusciranno i nostri eroi a risalire la classifica prima dell’ultima del girone? Si sapeva che l’impresa non sarebbe stata una passeggiata. Ora siamo appesi ad un filo.
Un tempo sì che vincevamo i gironi, addirittura in anticipo, ma sono successi tanti eventi da allora e siamo solo matricole in avanscoperta.
Guardiamo al lato positivo di questa serata: essere riusciti a finire la partita senza infortuni è già un bel successo!
Ora facciamo il conto alla rovescia per i rientri di qualche uomo simbolo, e incrociamo le dita per la fine delle clausure da tamponi, dato che il tour de force continua.
Resettiamo il motore e ripartiamo con slancio in serie A.
Sinceramente non mi sento di condannare questo Milan. Ci sono molte variabili contro . In primis le tante assenze importanti. Brahim, Theo, Kessie, SuperMike non si possono ” regalare” agli avversari, soprattutto in questo girone dantesco per noi. Poi mettiamoci anche gli episodi sempre a nostro sfavore con gli arbitri. L’ inesperienza di molti giocatori a questi palcoscenici. Pioli fa quel che puo’. E’ pero’ vero che ieri abbiamo dato una brutta impressione come squadra. Molli, timorosi un po’ come il primo tempo con il Verona. Abbiamo poi giocatori improponibili come Ballo Ture che gia’ col Verona non mi era sembrato all’ altezza e ieri non avrebbe dovuto giocare. Sono mancati e tanto giocatori con esperienza come Giroud e soprattutto Zlatan…ma non e’ meglio che si dedichi a fare l’ aiuto coach? Il Porto in ogni caso non mi e’ sembrato straripante, forse a San Siro se siamo più completi la possiamo ribaltare. Ultima considerazione: quest’ anno mi sembra che possiamo competere alla grande nel calcio domestico, forse sarebbe il caso di dirigere gli sforzi sul campionato. Per la CL riproviamoci il prossimo anno, magari con un organico piu’ maturo e speriamo con arbitraggi piu’ decenti. Il gol di ieri e’ irregolare tutta la vita. Sempre Forza Milan!
Danilo: il tuo commento lo avrei potuto scrivere io. Sono di accordo
Grazie Silvia, credo sia il pensiero di molti di noi. Pensiamo positivo e cioe’ al campionato, dove le assenze riusciamo a sopperire con il gioco e la spensieratezza. E se vogliamo anche con la consapevolezza di essere un grande gruppo. Sempre Forza Milan!
Già esserci in Europa è un buon risultato, l’ apprendimento avviene ANCHE per tentativi di errori. Tempo a tempo.