Quante volte è capitato, come tifosi, d’assistere a riprese degne di una candid camera?
Non solo sul terreno di gioco ma … anche per l’infinita vicenda del closing.
Né sempre i pesci d’aprile finiscono con il sorriso sulle labbra dei malcapitati!
Chiedete un po’ ai tifosi rossoneri, davanti alla burla Gigio – Paletta, in una tranquilla domenica primaverile contro l’ultima in classifica…
Se il capitano di giornata compie quei retropassaggi da codice penale, andiamo proprio bene!
Paperumma: “Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore “. Anche i migliori sbagliano.
Lui è perdonato; i compagni, che non hanno dato l’anima per vincere, no.
E, dallo scherzo d’aprile di tutta la squadra, si è visto come la testa non fosse all’Europa.
I giocatori sembravano gironzolare a caso. La verve e l’animus pugnandi erano da bradipi.
Il mago boemo incastra i rossoneri con la testa ancora avvolta dal jet-lag delle nazionali.
O, forse, a Pescara il diavolo ha deciso di concedersi un break, dopo aver corso i 42 chilometri della Milano City Marathon, consumando tutte le forze disponibili.
Comunque una squadra normale al Pescara avrebbe segnato come minimo 3 gol.
Menomale che la loro difesa è tra quelle che vedono più pesci nella propria rete.
A casa Milan esiste l’ufficio complicazioni affari semplici. Altro che il famoso calendario facile, la burla era dentro la porta!
Pareggiare a Pescara ha l’abito della sconfitta. Un misero punto rallenta la rincorsa di chi deve vincere per non per perdere contatto.
I miei ricordi di Zeman contro il Milan erano assai diversi. Gol come se non ci fosse un domani, ricordando il 5 – 2 del 6 gennaio 2005!
La dispensa per Montella non è proprio da Masterchef: per mesi s’è arrangiato con quello che passava il convento. Ora però deve fare i conti con il pressure test. E non sottovalutare le prove in esterna che valgono ancora di più nella volata finale.
E’ oltremodo inutile guardare le altre squadre se tu non vinci.
L’Atalanta intanto continua la sua impresa epica.