Arrivati al capolinea questo è il momento in cui ognuno, a ruota libera, spara la sua teoria sull’Italia del pallone.
C’è chi paragona l’andamento della nazionale alla lunga crisi che ci accompagna: è come mischiare sacro e profano.
Diventiamo tutti esperti… potere di una palla che rotola e di una passione che ha sempre unito il popolo italiano. Il calcio in Italia è come il pane per i carcerati. Siamo pallone dipendenti. Ma nonostante questo sport abbia la meglio su altri, capita che, in occasione dello spareggio dei play-off, ben 200 persone riunite… per un evento sportivo non convenzionale si disinteressino alla partita!
Certo, non arrivare nemmeno ai gironi, fino a pochi giorni fa, non l’avrei proprio immaginato. La realtà va oltre il peggior incubo.
Per alleviare il dispiacere, in Russia tiferemo la nazionale meno antipatica ?
Come sarà un mondiale senza la nostra Italia? Quanta delusione anche tra i tifosi del futuro.
Ci mancheranno momenti ed emozioni che hanno il potere di aggregarci: cantare l’inno di Mameli, sventolare il tricolore e perché no, soffrire tutti insieme.
Sono lacrime di gioia o dolore ad accompagnare finali vinte o perse: dalle lacrime di Baresi ad USA 94 a quelle di Grosso in Germania nel 2006.
E come faremo senza quell’atmosfera improvvisamente silenziosa che precede i match clou dei mondiali? Senza la magia che quelle notti vissute con ansia tra amici trasmettono?
Giugno 2018 sarà un periodo anomalo per lo sport italiano, senza il calcio a farla da padrone su tutti i media.
Per non parlare del danno economico: dei milioni di euro in fumo tra sponsorizzazioni, diritti televisivi e proventi FIFA mancanti.
Non abbiamo colto l’opportunità di essere tra i partecipanti al mondiale più ricco fino ad ora disputato.
Tante le ragioni per essere caduti così in basso… Dai vertici federali non all’altezza fino allo scarso peso dato alla crescita dei vivai…
Molte delle squadre forti di serie A giocano con troppi titolari stranieri.
E poi se in 180 minuti con la Svezia non segniamo neanche un gol, la situazione è allarmante!
Il colmo è che siamo stati eliminati addirittura da una Svezia senza Ibra. Non ci sono scuse.
Dal mondiale vinto nel 2006 ad oggi è stato un crollo vertiginoso: scelte federali incomprensibili fino ad arrivare alla totale mancanza di gioco in campo.
Gioco e c.t. assenti ingiustificati. Che Sventura caro Ventura.
Anziché approfittare della spinta data dalla Coppa vinta a Berlino, è stato lasciato tutto al caso e il brand Italia è andato a picco.
Dubito che i vertici del nostro calcio siano capaci di fare mea culpa. Tutti bravi a salire sul carro quando si vince, e tutti incapaci a fare passi indietro quando sarebbe il caso.
Il buon Carletto Ancelotti potrebbe essere l’uomo giusto per la ricostruzione. E se in federazione arrivasse un nome a caso, Paolo Maldini, avremmo forse la persona giusta al posto giusto.
Paolino un minimo conosce la nazionale.
Iniziare dalle fondamenta per provare a mettere ordine nel calcio italiano. Perdere altro tempo danneggerebbe l’immagine azzurra.
Ridateci orgoglio, gioco, gol.
Un grido rimarrà comunque alto nel cielo: Forza Italia.
E soprattutto via Tavecchio !!!!
Sarebbe la mossa vincente !
Meglio prima che poi …
Sono d’accordo con Silvia: Tavecchio se ne deve andare. Ma possiamo incominciare a essere un paese SERIO??? Io ricordo bene che ogni volta che un giornalista osava criticare Ventura dopo una partita era quasi mangiato vivo. Per che??? Basta di questa bugia attorno alla nazionale! Incominciamo a dire la verità’!!!
Sono d’accordo.
Dobbiamo tornare ad essere un paese serio …
Abbiamo fatto una figura da cioccolatai e ora paghiamo le conseguenze.
Pentirsi dopo non serve a niente.